Omaggi natalizi e cene di fine anno: le regole fiscali 2025 per imprese e professionisti

Omaggi natalizi e cene di fine anno seguono regole fiscali molto diverse per imprese e professionisti: capire la distinzione tra IRES e IRPEF è fondamentale per evitare errori e sfruttare correttamente le deduzioni.

In breve

  • La deducibilità cambia in base alla natura dell’attività: IRES per le imprese, IRPEF per i professionisti.
  • Per le imprese, gli omaggi ai clienti seguono l’art. 108 TUIR e sono deducibili solo se pagati con strumenti tracciabili.
  • Per i professionisti, gli omaggi rientrano nelle spese di rappresentanza con limiti diversi rispetto alle imprese.
  • Gli omaggi ai dipendenti e le cene natalizie seguono logiche distinte tra attività IRES e attività IRPEF.
  • La tracciabilità dei pagamenti, ove richiesta, diventa determinante per conservare la deducibilità.

Prima distinzione fondamentale: IRES o IRPEF. La disciplina fiscale degli omaggi e delle cene natalizie presenta una distinzione preliminare essenziale: cambia radicalmente a seconda che l’attività sia esercitata in forma di impresa o in forma di lavoro autonomo. Le società di capitali rientrano nella disciplina IRES, che si fonda sulle regole degli articoli 95, 100, 108 e 109 del TUIR. I professionisti individuali e le associazioni professionali seguono invece le regole dei redditi di lavoro autonomo, disciplinate dall’art. 54 del TUIR, più restrittive e costruite su concetti di inerenza, ragionevolezza e rappresentanza. È da questa distinzione che occorre partire, perché condiziona tutto il resto: ciò che è integralmente deducibile per un’impresa può essere solo parzialmente deducibile (o addirittura non deducibile) per un professionista.

Omaggi ai clienti: la disciplina per le imprese (IRES). Per le imprese, gli omaggi ai clienti rientrano nell’articolo 108, comma 2 del TUIR. La novità rilevante del 2025 – prevista dalla L. 207/2024 – riguarda la necessità che tali spese siano sostenute mediante strumenti tracciabili, pena la loro indeducibilità.
Si tratta di una modifica strutturale: l’omaggio è deducibile soltanto se pagato con mezzi trasparenti (bonifico, carte, strumenti elettronici), mentre il pagamento in contanti comporta automaticamente la perdita del beneficio fiscale. Resta ferma la soglia dei 50 euro per gli omaggi di modico valore, deducibili per intero, e il regime delle spese di rappresentanza per i valori superiori: l’impresa dovrà dimostrare che l’omaggio è coerente, proporzionato e inerente rispetto alla propria attività, secondo le linee guida dell’Agenzia delle Entrate (circ. 34/2009). Un aspetto spesso trascurato è il trattamento degli omaggi “autoprodotti”: fiscalmente rileva il costo di produzione e non il valore di mercato, anche per stabilire il superamento o meno della soglia dei 50 euro.

Omaggi ai clienti per professionisti e associazioni (IRPEF). La disciplina cambia completamente per i professionisti. Gli omaggi ai clienti non ricadono nell’art. 108 TUIR, ma nell’ambito delle spese di rappresentanza del lavoro autonomo. L’art. 54 del TUIR ne consente la deducibilità soltanto entro il limite dell’1% dei compensi percepiti nell’anno. Per i professionisti, dunque, non esiste la soglia dei 50 euro prevista per le imprese: qualsiasi omaggio – piccolo o grande – concorre allo stesso plafond annuale. Anche qui vale la regola generale della tracciabilità: tutte le spese deducibili devono essere pagate con strumenti elettronici. L’omaggio natalizio segue quindi il regime ordinario delle spese del lavoro autonomo, con una deducibilità molto più contenuta rispetto alle imprese.

Omaggi ai dipendenti nelle imprese (IRES). Quando l’omaggio è destinato ai dipendenti, il suo trattamento fiscale cambia completamente. Per le imprese IRES, la spesa rientra tra i costi del lavoro di cui all’art. 95 TUIR e risulta integralmente deducibile. A differenza degli omaggi ai clienti, qui la normativa non impone alcun vincolo di tracciabilità, come confermato dalle recenti interpretazioni in materia.
Il dipendente, dal canto suo, applica le regole del fringe benefit: il valore dell’omaggio è esente fino al limite previsto dalla normativa vigente (1.000 euro nel 2025, salvo variazioni successive).

Omaggi ai dipendenti dei professionisti (IRPEF). Anche per i professionisti con dipendenti, l’omaggio natalizio è deducibile come costo del personale. L’art. 54 TUIR richiama infatti il principio generale secondo cui le spese destinate ai dipendenti, se inerenti e sostenute nell’ambito del rapporto di lavoro, sono deducibili. A differenza degli omaggi ai clienti, questi non rientrano nel limite dell’1% delle spese di rappresentanza. La logica è coerente: l’omaggio al dipendente non è un atto promozionale verso l’esterno, ma un costo di gestione del personale. Resta invece applicabile, per il dipendente, la disciplina del fringe benefit e le eventuali soglie di esenzione.

Cene natalizie per le imprese (IRES). Le cene di Natale aziendali rappresentano una tipica spesa legata alla fidelizzazione del personale. La loro deducibilità per le imprese segue un doppio binario: da un lato l’art. 100, comma 1 TUIR, che consente la deduzione entro il limite del 5‰ delle spese per lavoro dipendente; dall’altro l’art. 109, comma 5, che limita al 75% la deducibilità delle spese per somministrazione di alimenti e bevande. In concreto, la deduzione effettiva è determinata applicando entrambi i limiti e assumendo il minore tra i due. La normativa è chiara anche sul luogo dell’evento: la cena può essere organizzata in azienda, in un ristorante o in una struttura esterna, purché rivolta al personale e con finalità ricreative.

Cene natalizie per professionisti individuali e associazioni (IRPEF). Per i professionisti, la disciplina è più semplice ma anche più limitativa. Le cene natalizie organizzate per i dipendenti sono considerate spese per il personale e sono quindi deducibili, ma solo nella misura del 75% prevista per le spese di vitto e alloggio. Non si applica il limite del 5‰, che è proprio del mondo IRES. Ciò significa che i professionisti possono portare in deduzione la maggior parte della spesa, purché l’evento sia rivolto alla generalità dei dipendenti e sia documentato in maniera corretta.

In conclusione. La gestione fiscale degli omaggi e delle cene natalizie richiede una comprensione attenta della struttura dell’attività: ciò che vale per una società di capitali non vale automaticamente per un medico o un odontoiatra che opera come professionista individuale. Le differenze tra IRES e IRPEF incidono sia sulle percentuali di deducibilità sia sui limiti e sulle condizioni richieste, come la tracciabilità del pagamento. Un approccio corretto permette non solo di evitare errori fiscali, ma anche di valorizzare al meglio questi strumenti di relazione, che – se gestiti con attenzione – possono essere fiscalmente efficienti e utili per rafforzare il rapporto con clienti e dipendenti.

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