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L’Agenzia chiarisce l’applicazione della Flat Tax Incrementale

La circolare 18/E del 28 Giugno 2023 chiarisce l’applicazione della Flat Tax Incrementale al 15% introdotta dalla Legge di Bilancio 2023.

In breve

  • La Legge di Bilancio 2023 prevede una flat tax incrementale al 15%, sostitutiva dell’IRPEF
  • Possono accedervi soltanto contribuenti che percepiscono reddito di impresa, arte e professione
  • Sono esclusi forfettari, società di capitali, società di persone e associazioni professionali
  • La base imponibile è calcolata sottraendo al reddito del 2023, il maggiore tra i redditi del periodo 2020-2022, con una franchigia del 5%
  • La massima base imponibile per la flat tax è di 40.000 euro

Normativa di riferimento e funzionamento. La Legge di Bilancio 2023 (Legge 197, 29 dicembre 2022), ha introdotto un regime agevolativo opzionale chiamato “tassa piatta incrementale” o, più comunemente, “flat tax incrementale”. Il cuore del regime è rappresentato da un’imposta ad aliquota fissa del 15%. Questa si applica all’incremento di reddito del 2023 rispetto al reddito più alto del triennio 2020-2022, con una franchigia del 5%. La base imponibile massima per la flat tax incrementale è di 40.000 euro. Tale regime è limitato all’anno d’imposta 2023 e si propone come sostitutivo dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali regionali e comunali.

Requisito soggettivo ed esclusioni. Il beneficio della flat tax incrementale è previsto per le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni. Il regime agevolativo esclude i redditi delle società di persone e capitali, nonchè quelli derivanti da attività in forma associata. Sono ulteriormente esclusi i contribuenti che applicano il regime forfettario per il 2023. Tuttavia, il contribuente che decade dal regime forfetario nel corso dell’anno, a causa di ricavi superiori a 100.000 euro, può accedere al regime “flat tax incrementale”.

Requisito oggettivo. Il calcolo dell’imponibile incrementale è effettuato raffrontando il reddito 2023 con il più altro dei redditi del triennio 2020-2022, con una franchigia del 5%. L’eventuale incremento verificatosi nel 2023 viene assoggettato a flat tax nel limite di 40.000 euro di base imponibile. La quota di reddito assoggettata rileva per deduzioni o benefici spettanti al contribuente. Per i contribuenti che hanno iniziato l’attività dopo il 1 gennaio 2020, la comparazione avviene raffrontando i dati relativi a periodi completi. La perdita non influenza il calcolo dell’incremento di reddito.

Esempio pratico. Si ipotizzi che un soggetto abbia conseguito un reddito di 200.000 euro nel 2023 e che il reddito più alto nel triennio 2020-2022 sia pari a 180.000 euro. Il primo passo da fare è quello di confrontare i due redditi, evidenziando un incremento di 20.000 euro. Si calcola poi la franchigia sul reddito più alto, pari a 9.000 euro, ossia il 5% di 180.000 euro. Infine, si evidenzia il reddito incrementale pari ad euro 11.000, cioè il reddito incrementale di 20.000 euro ridotto della franchigia di 9.000 euro. Ne deriva, infine, che il reddito di 200.000 euro viene tassato normalmente per 191.000 euro, mentre viene applicata la tassa piatta su euro 9.000

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